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Arrivo nel porto di Vladivostok.
Alle 0450 (!) posto di manovra per entrare nella profonda Baia di Vladivostok che piene percorsa quasi tutta in ore notturne. Sicuri di essere sottoposti a intensa segnatura acustica procediamo con giri eliche/motori sfasati sui due assi…tanto per rendere la vita un po più difficile ai nostri amici.
Temperatura rigidissima!
I piloti militari russi salgono a bordo ed in plancia, anzichè accettare il solito caffè di benvenuto, chiedono il…FERNET BRANCA !! Cominciamo bene…
All’ormeggio nell’ordine, come sempre, DLP e poi Bersagliere. Saremo ormeggiati di punta “a pacchetto” con le navi russe. Al Bersagliere come ultimo a sinistra della fila ci viene consigliato (con toni di sfida da parte dei russi) di effettuare l’ ormaggio dando fondo a tutte e due le ancore (manovra detta di “afforco”). Tutto riesce presto e bene grazie all’abilità del timoniere di manovra e di tutti i team del posto di manovra: plancia, prora, centro e poppa che operano a temperature polari!
Ritorna così a Vladivostok una nave italiana dopo 72 anni!! L’ultima nave era stata l’esploratore Libia. Dal 10 marzo 1921 al 20 febbraio 1923 il Libia compì un giro del mondo sotto il comandante Ernesto Burzagli (senza ammiraglio a bordo..). Toccò i porti di 59 città tra cui Gibilterra, L’ Avana, New Orleans, Galveston, Panama, San Francisco, Honolulu, Melbourne, Manila, Shanghai (dove rimase per oltre cinque mesi per proteggere gli italiani residenti in Cina), Kobe, Nagasaki, Hong Kong, Singapore, Colombo, Porto Said, coprendo 44.200 miglia di navigazione.
Al termine del posto di manovra a terra di svolge la tradizionale cerimonia russa di benvenuto con il pane e il sale.